La recente approvazione della Commissione Europea al decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresenta una pietra miliare nel panorama energetico. L’annuncio, diffuso tramite comunicato ministeriale, giunge dopo mesi di attesa, poiché il decreto era già pronto prima dell’estate, con ulteriori integrazioni fornite a giugno per rispondere alle richieste di Bruxelles.
Questo provvedimento, con un budget di 5,7 miliardi di euro, di cui 2,2 provenienti dal Pnrr, è progettato per incentivare e sostenere progetti energetici di piccola scala, promuovendo l’energia rinnovabile in un’ottica di condivisione e sostenibilità.
Tariffe Incentivate e Contributi per lo Sviluppo
Il cuore del decreto italiano si focalizza su due principali strumenti: una tariffa incentivante per l’energia rinnovabile prodotta e condivisa e un contributo a fondo perduto. I beneficiari, rappresentati da progetti di dimensioni contenute fino a 1 MW, potranno accedere al programma con un criterio “primo arrivato, primo servito”.
La tariffa incentivante è incentrata sulla quantità di energia rinnovabile consumata dai clienti finali e dalle comunità di energia rinnovabile, garantendo un supporto economico continuativo per un periodo di 20 anni. Questa misura, con una dotazione di 3,5 miliardi di euro, sarà finanziata tramite un prelievo sulla bolletta elettrica di tutti i consumatori.
Parallelamente, per le comunità situate in comuni con meno di 5.000 abitanti, è previsto un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili per la realizzazione o l’ampliamento di impianti esistenti. Con 2,2 miliardi dal Pnrr destinati a questo scopo, l’obiettivo è generare una potenza complessiva di almeno 2 gigawatt. Questo contributo potrà essere cumulato con la tariffa incentivante entro certi limiti.
Obiettivo: 5 Gigawatt Entro il 2027
Il piano prevede la possibilità di finanziare una capacità totale di cinque gigawatt da installare in Italia entro il 2027. Questo regime sosterrà la costruzione di nuovi impianti per l’energia rinnovabile e l’espansione di quelli esistenti, abbracciando una vasta gamma di tecnologie, tra cui fotovoltaico, eolico, idroelettrico e biomasse.
L’approvazione di questo decreto segna un passo significativo verso un’energia più sostenibile, decentralizzata e partecipativa in Europa, promuovendo lo sviluppo delle energie rinnovabili e delle comunità energetiche. Queste iniziative offrono un quadro solido per un futuro energetico più verde e inclusivo.
Fonte: Il Sole24ore